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Dopo la chiusura di maggio

Riapertura dei portici del Laurina: raccolta firme e discussione in Consiglio comunale

Il Comune prova a ristabilire il passaggio pubblico ma la proprietà ricorda le due delibere del 2014 e del 2016 nelle quali la servitù di passaggio non è mai stata formalizzata.

Portico del Laurina

La vicenda del passaggio pedonale sotto ai portici del Laurina approderà presto in Consiglio comunale, dopo la chiusura decisa dalla proprietà a fine maggio. La maggioranza presenterà infatti una delibera con la quale si chiederà il riconoscimento della pubblica servitù del portico che si affaccia su piazza San Giorgio ora delimitato da vetrate. “Sussiste da tempo – si legge – il requisito del passaggio esercitato da una collettività di persone poiché il porticato in questione fin da tempo immemorabile, ha sempre collegato le due pubbliche vie, così soddisfacendo il requisito della sua permanente destinazione atta a rispondere a esigenze collettive di interesse generale. Sussiste un titolo valido a riconoscere il diritto d’uso pubblico che si è irritrattabilmente costituito mediante protrazione continuativa, pacifica e ininterrotta dell’uso stesso da quando è stata realizzata a fine diciannovesimo secolo”.
Di tutt’altro parere è invece la proprietà che nei giorni scorsi ha risposto con le proprie memorie al procedimento amministrativo avviato da Palazzo Roderio per garantire il godimento del diritto di passaggio pubblico. Come ricordato dall’avvocato Marcello Fortunato infatti il porticato è sempre stato utilizzato per lo svolgimento di attività private senza che sia mai stato concessa nessuna servitù pubblica. Una posizione rafforzata anche dalle due delibere di giunta del 2014 e del 2016 relative al progetto di riqualificazione di piazza Martiri e della struttura. Nella prima occasione infatti la servitù riguardava solo la galleria che avrebbe dovuto collegare le due piazze – poi non realizzata – mentre la seconda, con la quale erano state apportate sostanziali modifiche, aveva derogato tutte le previsioni facendo scomparire anche i gradini fra il portico e via Gori. Di fatto la servitù non è mai stata formalizzata dall’amministrazione né la società, che nel 2006 ha acquisito l’immobile, ha mai inteso mettere il porticato a disposizione della collettività.
Poi, come noto, lo scorso 15 aprile era arrivata al Comune la segnalazione di inizio attività per la chiusura del tratto e trascorsi i 30 giorni di rito senza aver ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’amministrazione era stato avviato l’intervento che, il 25 maggio aveva portato all’interdizione del passaggio e quindi allo stop dall’ufficio tecnico.
Ora il dibattito si sposterà in Consiglio comunale ma coinvolgerà anche i cittadini che dal 25 luglio potranno sottoscrivere a palazzo civico una raccolta firme per sostenere la mobilitazione e rivendicare l’uso pubblico che sarà poi ribadito con la consegna della delibera approvata al Tribunale della Spezia.

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