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Indagini svolte dalla polizia locale

Ragazzina di 13 anni in coma etilico in centro in pieno giorno. Individuato chi le aveva venduto una bottiglia di vodka

Si era accasciata a terra in Via Roma, all’incrocio con Via Nino Bixio, e qualcuno aveva telefonato al comando della Polizia locale segnalandone l’investimento. Ma la ragazza, appena tredicenne, in realtà giaceva a terra a causa dell’alcol che aveva bevuto poco prima, nonostante fosse pomeriggio. I fatti risalgono al 26 marzo scorso e dopo un mese di indagini gli ispettori della Locale spezzina sono giunti all’individuazione di chi le aveva dato da bere.

Quel pomeriggio la pattuglia della sezione Infortunistica giunta sul posto per i rilievi, trovava già presente il personale medico con ambulanza e la ragazza, molto giovane, giaceva ancora a terra priva di sensi. Ben presto emergeva che nessun veicolo era coinvolto e come nemmeno si fosse verificato alcun sinistro: l’adolescente versava in condizioni di coma etilico e veniva subito trasportata al Pronto soccorso del Sant’Andrea.
La Locale, archiviata l’ipotesi dell’incidente stradale, ha quindi cominciato a indagare sulla cessione dell’alcol alla minorenne.
Contattati i familiari, gli agenti spiegavano che la collaborazione della minore e dei suoi amici coetanei eventualmente presenti all’atto del consumo dell’alcool, sarebbe stata determinante per individuare e punire il responsabile della cessione.

Così, dopo circa due settimane, grazie anche alla piena partecipazione alle indagini delle famiglie, al termine della raccolta delle testimonianze e di altri elementi di prova, la Polizia locale ha identificato come responsabile della vendita un cittadino del Bangladesh residente alla Spezia, titolare di un mini-market etnico nella zona centrale della città.  E’ stato accertato che proprio nel suo negozio era stata venduta alla tredicenne una bottiglia di vodka con gradazione alcolica pari al 38%, in sfregio alla legge statale sulla vendita e somministrazione di alcool che vieta la cessione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione ai minorenni e che obbliga gli esercenti a richiedere sempre un documento di identità in caso di dubbio.
Dalle indagini risultava anche che il titolare del mini-market si era recidivo e pertanto, proprio in questi giorni, al termine della fase istruttoria, gli è stato notificato un verbale di illecito amministrativo con importo della sanzione maggiorata fino a duemila euro. La norma infatti non prevede la denuncia penale in caso di vendita ma solo in caso di somministrazione diretta. Però sul venditore potrebbe pesare l’eventuale sanzione accessoria della chiusura dell’attività commerciale per un periodo fino a tre mesi, che verrà valutata dalla Prefettura a seguito della trasmissione degli atti da parte della Polizia locale.

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