Si è spenta Carla Ridella, nota apprezzata figura del mondo culturale sarzanese. “Un’amica e compagna di tante serate – la ricordano e salutano il Cinema Italia e il gruppo del Cineforum -. Ci hanno unito per anni l’amore del grande schermo, la curiosità e una passione gratuita, ironica, sempre giovane. Carla se ne va lasciandoci sorpresi e impreparati, non sarà facile attendere le nuove uscite e sapere di non poterla più interpellare per un commento caustico o una battuta dissacrante. Abbiamo avuto la fortuna di assaggiare il suo sarcasmo, il gusto per le opinioni non banali e i motti di spirito. Non abbiamo sempre condiviso i suoi giudizi, ma ci è sempre piaciuto anche non andare d’accordo, convinti come siamo che il cinema serva talora a presidiare la libertà delle idee, l’estro e la complessità, la voglia di stare insieme. Carla ha scelto Sarzana dopo una vita milanese e un’origine tra Pavia e l’Oltrepò: lontana come pochi dallo stereotipo di uno snobismo metropolitano, ci ha vaccinato contro il provincialismo a forza di aneddoti, calembour, consigli di lettura e gite fuori porta, mescolando il culto di Bergman e Bresson con quello della Beneamata, l’Inter seguita sempre con trasporto e polemico acume. Ci piacerebbe scrivere per lei un necrologio degno di quelli che amava ritagliare dalle pagine del Corriere della Sera: una collezione di elogi dall’involontaria ironia, i monumenti di quella borghesia meneghina, operosa e un po’ tronfia, davanti alla quale Carla sapeva rinnovare, con esprit de finesse, l’esercizio di stile che fu di Gadda, un cocktail di orgoglio e ironico distacco. Ci mancherà, ma è più quello che lascia di quello che si porta via”.
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