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Il Tribunale dà ragione al Canale Lunense: la centrale idroelettrica Tognoni dovrà pagare le manutenzioni

Con una sentenza favorevole al Canale Lunense si è chiusa in tribunale alla Spezia la vertenza tra il Consorzio di irrigazione e bonifica della Val di Magra e la S.r.l. Altra Dimensione di Verona, titolare della Centrale idroelettrica Tognoni situata a Sarzana nella zona di Villa Ollandini.

La causa aveva preso il via nel 2016 a seguito della richiesta del Consorzio riguardante il riconoscimento degli oneri destinati alla manutenzione dei canali di adduzione e di scarico alla centrale idroelettrica. Quest’ultimo impianto è alimentato dall’acqua che scorre nel Canale Lunense e gli oneri erano previsti dalla convenzione necessaria all’ottenimento della concessione idroelettrica da parte della Centrale Tognoni rilasciata dalla provincia di Massa Carrara.

Altra Dimensione, a sua volta, si era costituita in giudizio ritenendo di non dover corrispondere al Consorzio Canale Lunense l’importo annuo pattuito (all’incirca 50mila euro) chiedendo i danni per la mancata produzione di energia elettrica dovuta, secondo il parere della società veneta, agli scarsi quantitativi di acqua forniti alla centrale.

Il giudice Maria Grazia Barbuto ha riconosciuto le ragioni del Canale Lunense, rappresentato dall’avvocato Danilo Canci. Il legale sarzanese ha fatto valere l’inesistenza di obblighi di fornitura d’acqua alla centrale Tognoni rimarcando nel corso del procedimento la prevalenza dell’uso irriguo dell’acqua derivata dal fiume Magra.

Nel braccio di ferro tra Canale Lunense e Altra dimensione, la sentenza odierna del tribunale della Spezia segue quella di alcune mesi fa del Tribunale delle Acque di Roma, il quale aveva stabilito che il Consorzio sarzanese avesse tutto il diritto a prelevare acqua dal fiume Magra per uso idroelettrico, indispensabile per il funzionamento della centrale Fiori, posta nell’area retrostante la sede di via Paci.

La realizzazione delle due centrali idroelettriche sarzanesi (Fiori e Tognoni) affonda le radici negli anni Trenta nei primi anni di vita del Canale Lunense che ne era il proprietario. Vennero poi statalizzate da Enel e successivamente, la prima riacquisita al patrimonio del Consorzio Canale Lunense e ammodernata nel 2014, la seconda acquistata da una società privata.

A margine della sentenza del Tribunale della Spezia, il presidente, il vicepresidente e il direttore del Consorzio Canale Lunense, rispettivamente Francesca Tonelli, Lucio Petacchi e Corrado Cozzani hanno espresso parole di soddisfazione “per aver chiuso favorevolmente una vicenda giudiziaria in piedi da diversi anni e che avevano ereditato al momento del loro insediamento” e “per aver ribadito il ruolo istituzionale che il Consorzio esercita all’interno del suo comprensorio”.

Leggi qui la replica di Altra Dimensione srl.