LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Lo sfogo e le paure di un intero settore

Call center e lo spettro degli esuberi, una lavoratrice: “Per noi saranno delle feste a metà, senza certezze”

Call center

Samantha Di Sano è una lavoratrice del settore telecomunicazioni alla Spezia, ha cominciato nella ex Call and Call e ha seguito i vari passaggi aziendali. In queste delicate settimane, con la fine di alcune commesse importanti e il cambiamento radicale che si prospetta all’orizzonte, molti lavoratori come lei vivono nella totale incertezza. Anche in questo contesto, soprattutto alla luce dell’ultimo incontro avvenuto nel corso di una commissione consiliare alla Spezia, è uscito più volte il termine esuberi. Una situazione che potrebbe mettere a rischio più di 100 lavoratori. Una specie di mostro che potrebbe tramutarsi in licenziamenti, cassa integrazione e nemmeno a dirlo futuro incerto.

Samantha ha cercato di raccontare, anche sui social quello che sta accadendo. “Ho accolto con favore la vicinanza di alcuni politici locali che hanno anche affermato di seguire la situazione da tempo – spiega. Siamo grati, ma a poche ore dal Natale e a una settimana della fine dell’anno noi non abbiamo risposte. Siamo professionisti, operiamo come i dipendenti delle grandi aziende per cui lavoriamo ma a minor costo. Proprio come nelle gare d’appalto che vengono fatte per i lavori pubblici ‘vinca il migliore, a minor costo con la professionalità maggiore’. Siamo nel dietro le quinte dei servizi che tutti usiamo; dalla luce, al gas, al telefono, al servizio a domicilio del supermercato, all’assistenza di enti pubblici, banche, assicurazioni, centri prenotazioni. Nei call center c’è la lavorazione dei documenti, l’acquisizione del cliente e la gestione del postvendita. Ma a costo ridotto”.

Siamo preoccupati – ha aggiunto ai taccuini di Città della Spezia -. Perché quando si parla di esuberi è come se si passasse in rassegna “chi può vivere o morire”. Giustamente viene data la priorità alle famiglie con figli a carico, ma c’è chi deve avere più di un impiego per sostenersi e aiutare la famiglia d’origine e nonostante abbia molti anni di servizio alle spalle e maturato un alto livello di professionalità rischia di rimanere fuori. Le feste per molti di noi, saranno così. Con il peso dell’incertezza sulle spalle”.

Sempre da un suo sfogo sui social, Samantha fa un ultimo aggiornamento: “Siamo alla vigilia di Natale e ad oggi non abbiamo notizie e piani industriali a lungo termine. Tra i possibili scenari possiamo immaginare che ci proroghino la cassa integrazione Covid-19 e prolunghiamo l’agonia fino al 31 marzo. In una seconda opzione aprono una procedura di licenziamento per gli esuberi“. L’ultima nota è fortemente ironica: “Ma siamo tranquilli eh, mica rimaniamo a casa dal 2 gennaio, ci sono tutte le trattative sindacali poi“.

Più informazioni
leggi anche
Comune della Spezia
Situazione delicatissima
Call center, una nuova azienda sarebbe interessata a subentrare nello Spezzino. Per i lavoratori della ex Call and Call però restano tante preoccupazioni
Call center
"prospettiamo due soluzioni"
Ex Call & Call, Slc-Cgil e Fistel-Cisl denunciano: “Accordo su smartworking non può essere oggetto di ‘baratto'”