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Tre progetti di agricoltura sociale per l’inclusione di persone fragili

Coinvolti con ASL5 e i suoi distretti i comuni di Sarzana, Spezia e Bolano oltre a 36 aziende agricole del territorio. I protagonisti saranno sessantuno soggetti con disabilità o problemi di salute mentale.

Presentazione progetti Agricoltura sociale

Aumentare la qualità della vita delle persone fragili utilizzando la formazione e il contatto con la vita di campagna che rete agricola del nostro territorio riesce ad offrire. È questo l’obiettivo dei tre progetti che prenderanno il via a maggio grazie alla sinergia fra Asl5 – con i distretti socisanitari 17, 18 e 19 – e i comuni di Sarzana, La Spezia e Bolano, grazie ai fondi PSR (circa 420mila euro) inseriti nel bando della Regione Liguria.

Protagonisti dei tre progetti “Sentieri di inclusione”, “Il banco dell’agricoltura sociale” e “Le radici della solidarietà”, saranno in totale settantuno persone in carico alla Salute mentale e in condizioni di disabilità o marginalità sociale che seguiranno differenti percorsi di attività e formazione in 36 aziende agricole della provincia che hanno dato la propria disponibilità. Questo, a seconda dei casi, per poter sviluppare autonomie pre-lavorative, acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro oppure implementare benessere, inclusione e socializzazione.
“Si è creata una rete della quale dobbiamo essere orgogliosi – ha sottolineato il sindaco di Sarzana Ponzanelli nel corso della presentazione odierna – l’inclusione è cura della vita anche nel quotidiano e può essere realizzata anche con mansioni semplici. Il progetto rappresenta sicuramente un valore aggiunto per il territorio”. “In un momento delicato come questo – ha proseguito il primo cittadino spezzino Peracchini – pensare alle persone più fragili è ancora più importante ed è cosa nobile coinvolgere un settore come quello agricolo in un progetto che promuove azioni terapeutiche, lavorative e di inclusione”.
Il direttore generale di ASL5 Paolo Cavagnaro ha sottolineato come “mettere al centro le persone più fragili è un segno di civiltà importante. I tre distretti andranno avanti insieme pur mantenendo le diverse peculiarità”. “In questo progetto – ha continuato il direttore sociosanitario Massei – ASL5 si è proposta di sostenere le reti dei comuni e delle aziende agricole, raccogliendo con entusiasmo l’invito di Renato Oldoini e Alessandro Ferrante e delle associazioni delle famiglie di ragazzi affetti da autismo o con disturbi mentali, ma anche la collaborazione delle aziende e di strutture come Casa Cardinal Maffi, Centro “La Missione” e struttura “Campo del Vescovo”. È l’inizio di una progettualità di rete non sui servizi ma sui bisogni e le risorse”. Infine la dottoressa Binelli che ha parlato di “Tre progetti che rispondono ai bisogni del territorio e della popolazione, si diversificano ma hanno come comune denominatore competenze certificabili”.

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