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Intervento lampo

Cento chili di bomba in Arsenale, proprio dove ormeggia il Vespucci

Un residuato bellico della seconda guerra mondiale è stato rimosso e neutralizzato dai palombari del Comsubin.

Il brillamento di un ordigno bellico rivenuto da parte dei palombari del Comsubin

Intervento in Arsenale oggi per i palombari del Gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando subacquei e incursori della Marina militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi). Si è trattato di una delicata operazione all’interno dell’Arsenale della Spezia organizzata per rimuovere e neutralizzare un ordigno esplosivo, risalente alla Seconda guerra mondiale, rinvenuto durante alcuni lavori di escavazione. Ieri, durante dei lavori di manutenzione della banchina della calata nord dell’Arsenale, una ditta privata ha individuato il manufatto metallico, appunto riconducibile a un probabile residuato bellico. Era all’interno del molo, a 70 centimetri di profondità, nella posizione dove ormeggia Nave Vespucci quando si trova nella base navale spezzina.

Sospesi i lavori per precauzione, è stato richiesto a Comsubin di verificare l’oggetto che era stato scoperto mediante il supporto del personale dislocato al Nucleo Sdai della Spezia che, immediatamente intervenuto, lo ha identificato come una bomba d’aereo italiana da 100 Kg risalente alla seconda guerra mondiale. Allo scopo di ristabilire la sicurezza nell’area di cantiere all’interno dello stabilimento militare e secondo quanto previsto dalle norme in vigore, nella prima mattina di oggi il Gos del Comsubin ha avviato le operazioni di rimozione dall’ordigno dal sito dove era stato rinvenuto. E già alle 8.00 potevano riprendere le lavorazioni presso la banchina della calata nord dell’Arsenale, in quanto la bomba d’aero era stata rimossa e posizionata in una zona di sicurezza indicata dall’Autorità Marittima competente. Le operazioni di distruzione della bomba, autorizzate dalla Prefettura della Spezia, sono avvenute nel corso della giornata secondo le consolidate procedure d’intervento, tese a preservare l’ecosistema marino. Questo intervento porta a 49.464 i manufatti esplosivi neutralizzati dal 1° gennaio 2019. Un numero impressionante di operazioni condotte dai Palombari della Marina Militare a salvaguardia della pubblica incolumità nei mari, fiumi e laghi italiani, già superiore alleo score del 2018.

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