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Inquinamento da crociera

Fumaioli e brezza, l’aria a San Cipriano si fa pesante

I dati di Arpal rilevano un picco di biossido di azoto quando arrivano le grandi navi da crociera. Colonna: "Limiti sforati nel 2017. I picchi quando spira vento da sud. Non c'è emergenza".

Nave da crociera

“E’ come avere l’intera Lerici che si accosta alla città della Spezia e le cui emissioni si sommano a quella del capoluogo”. L’immagine la offre Fabrizia Colonna che dirige il dipartimento spezzino dell’Arpal ed è l’introduzione a una serie di dati che confermano i timori: le navi da crociera attraccate a Calata Paita contribuiscono all’inquinamento della città. Quanto? In determinate condizioni atmosferiche e in una precisa area della città in maniera anche molto significativa nel breve periodo, sebbene il contributo totale delle navi dei turisti alla pesantezza dell’aria respirata in città rimanga molto basso.

La Spezia è un banco di prova ideale per capire quanto le grandi unità inquinino realmente nelle ore in cui rimangono attraccate nelle città portuali italiane, che da Genova a Napoli hanno tipicamente zone residenziali a ridosso dei moli. Lo è anche San Cipriano, dove Arpal opera una colonnina di rilevamento da prima che il fenomeno crociere arrivasse nel Golfo dei Poeti con la portata che oggi conosciamo. Proprio quel punto di rilevazione diventa un preziosissimo strumento per capire quanto i fumi neri che escono dalle ciminiere finiscano per invadere le strade e penetrare dalle finestre fin dentro le abitazioni. “Osserviamo una diminuzione globale dei parametri rilevati in tutta la Spezia. Unica eccezione: lo sforamento di biossido di azoto in zona San Cipriano – espone la dottoressa Colonna – Nel 2017 abbiamo registrato una media di 44 microgrammi per metro cubo, sopra alla soglie di 40 microgrammi stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità. I pm10 e lo zolfo sono invece ampiamente sotto i limiti”.

Per arrivare alla conclusione che sono le navi da crociera la fonte di questo inquinamento, ad Arpal è bastato incrociare il calendario degli approdi con i picchi di rilevazione. “In un grafico giornaliero, vediamo per esempio come le 7 siano un orario critico per Viale Amendola perché quella è l’ora in cui si entra al lavoro nell’arsenale marittimo. Allo stesso modo per San Cipriano si distingue un picco al momento dell’attracco delle navi a Calata Paita, poi una costante di valori alti per tutta la durata della permanenza e di nuovo un calo dopo la partenza”. Il fatto è che una nave da crociera funziona come una città, peraltro dotata di una quantità di servizi eccezionale rispetto a un sito urbano. E’ proprio durante le soste che ristoranti, bar, piscine, cinema e tutto ciò che una unità moderna offre ai propri ospiti lavora a pieno regime.

I fumi generati dai giganteschi motori invadono San Cipriano però solo in presenza di precise condizioni di vento. “Serve un flusso da sud, ovvero la tipica brezza marina che caratterizza la città nella stagione buona – dice Colonna – Se anche siamo in presenza di altri venti di disturbo, in quel caso bastano le turbolenze per favorire la dispersione e non si raggungono i picchi dei giorni peggiori. Peraltro questo è ancora più evidente quando osserviamo i dati sul monossido d’azoto, che a diferrenza del biossido però non è normato. E’ tipicamente un inquinante che si trova vicino alla fonte che lo emette ma che non va lontano perché, essendo molto reattivo, si trasforma presto. L’analisi dei dati ci dice inoltre che gli effetti maggiori si hanno con le navi più vecchie e più grosse”.

Non c’è però alcuna emergenza sanitaria. “Da una parte la Asl chi ha dato rassicurazioni che non ci sono problemi di salute pubblica – conclude la dottoressa – Dall’altro è bene ricordare che l’impatto delle navi da crociera é del 4% sul monte annuo”. Peraltro la centralina di San Cipriano è stata assalita dal verde cresciuto nell’aiuola dove è stata installata e bisognerebbe traslarla per evitare che diventi inutilizzabile con l’andare del tempo. La norma tuttavia non permette di spostarla senza prima aver trovato un nuovo sito che presenti gli stessi valori di inquinamento. Un modo per garantire continuità nelle misurazioni.

La centrale mobile parcheggiata da qualche giorno in Piazza Caduti della Libertà è proprio lo strumento che valuta la possibilità di spostarla. Arpal ha inoltra acquistato da poco un centro di misurazione selettivo, un naso intelligente che permette di analizzare le varie sezioni di vento. In pratica di capire con precisione da quale direzione proviene la fonte di inquinamento. La prima campagna sperimentale è già stata avviata, nei prossimi mesi saranno a disposizione dati precisi e la conoscenza del problema sarà ulteriormente affinata. La buona notizia è che presto saranno in linea per diversi compagnie marittime le prime unità alimentate a gas naturale liquefatto, che promette di abbattere la produzione di azoto dell’85% e quasi interamente quella di zolfo.

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